La morte ha l'assurda pretesa di volerci togliere in un istante tutte le cose meravigliose che Dio ci ha donato: la luce, il sole, l'amore, la vita stessa. In piu' vorrebbe farci credere che tutto si conclude qui sulla Terra, e che dunque ogni uomo ha una scadenza oltre la quale i sogni e le speranze si spengono. Infine vorrebbe farci credere che della creatura fatta a immagine di Dio non restera' che un mucchietto di ossa o di cenere, e talvolta neanche questo. La morte vorrebbe farci credere che presto saremo dimenticati, e che il tempo passera' su di noi come un colpo di vento che spazza via i ricordi. Vorrebbe darci a intendere che ogni sforzo e' stato inutile, e cosi' ogni progetto, ogni sentimento. La morte si arroga il diritto di essere suggello e compimento di ogni esistenza facendoci pensare che in fondo si nasce solo per morire. La morte crede di poterci rubare il cuore, di poter cancellare i passi che abbiamo lasciato sulle strade del mondo, i sorrisi che abbiamo donato, le carezze che abbiamo ricevuto e gli abbracci che hanno unito il nostro cuore a quello di chi ci ha voluto bene. Crede di portare via i nostri giochi, la nostra infanzia, il sapore delle torte e delle favole, l'odore vivo di un prato bagnato dalla pioggia, il caldo sapore delle lacrime e l'affetto di chi ce le ha asciugate. Tante altre cose preziose di noi la morte vorrebbe chiudere per sempre nel suo sacco prima di scaraventarlo nell'abisso del niente. Ma ci sono bugie cosi' grosse che nemmeno il piu' sciocco degli sciocchi ci crederebbe. La morte non e' altro che la piu' volgare e patetica bugia della nostra vita.
Copyright © Bruno Canale 2018 (Testo)
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