giovedì 19 agosto 2021

L'UOMO CHE ERA BENVOLUTO DA DIO

 

C'era una volta un uomo che sosteneva di essere felice perché era particolarmente benvoluto da Dio. "Ogni cosa che io desidero Egli me la concede" raccontava a tutti soddisfatto e sorridente. Alcuni lo ritenevano pazzo, altri bugiardo, altri ancora gli davano del "presuntuoso". Quell'uomo allora, per dimostrare di non avere torto, disse un giorno ad un gruppo di persone che gli avevano chiesto una prova inoppugnabile di ciò che sosteneva con tanta sicurezza: "Non credete che Dio mi ama? Adesso ve lo dimostro. Ogni sera chiedo al Signore:" Domani voglio che sorga il sole! "e Lui, puntualmente, ogni mattina mi sveglia con la luce del sole che bussa alla finestra della mia stanza. Poi gli chiedo: stanotte voglio che splenda alta nel cielo la Luna. E Lui, ogni notte, realizza ciò che gli ho chiesto regalandomi una magnifica e luminosa visione della Luna e del firmamento da lasciare senza fiato. Poi gli chiedo: voglio che immense nuvole multiformi riempiano il cielo con la loro insuperabile fantasia che farebbe invidia a un grande pittore. Ed ecco che se alzo lo sguardo bianche nuvole danzano lente e cambiano forma di continuo davanti ai miei occhi pieni di stupore." A questo punto le persone che lo ascoltavano lo interruppero protestando a gran voce. Uno dei presenti gli disse spazientito: "Ma tu ci stai prendendo in giro! Queste cose già esistono indipendentemente dai tuoi desideri e sono a beneficio di tutti, non soltanto di pochi privilegiati benvoluti da Dio." "Ti sbagli mio caro amico - rispose l'uomo sorridendo - tutte queste cose esistono davvero soltanto per chi le desidera ogni giorno come un meraviglioso e quotidiano regalo del Signore. Solo chi ne apprezza il valore e la bellezza le vive come un perpetuo dono di Colui che le ha create. Non c'è nulla di scontato nell'opera di Dio, e nulla è più prezioso e desiderabile di ciò che Egli prepara ogni giorno con immenso amore per tutti i Suoi figli. Soltanto chi comprende quanto amore ci sia in tutto quello che lo circonda si rende conto davvero di essere benvoluto da Dio."


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mercoledì 4 agosto 2021

I BUONI FRUTTI


Una calda e radiosa mattina d'estate due teologi discutevano in aperta campagna all'ombra di un pesco. Seduti sull'erba con le spalle appoggiate al tronco dell'albero disputavano su importanti argomenti di Fede. Stavano parlando già da un'ora facendo dotte citazioni dalla Bibbia e dai Padri della Chiesa quando videro all'improvviso arrivare da lontano un contadino. Uno dei due teologi propose al collega: "Proviamo a chiedere a quell'uomo chi di noi due ha ragione". "A lui? - rispose l'altro - ma quell'uomo non capirà neanche di che cosa stiamo parlando!" "Forse proprio per questo è l'arbitro ideale per dirimere la nostra controversia. Gesù non ha detto forse che la verità appartiene ai semplici? Chiediamo dunque a una persona semplice di porre finalmente termine a questa complicata diatriba". L'altro teologo sorrise divertito e accettò la proposta. Quando il contadino si fu avvicinato essi si alzarono da terra e lo salutarono cordialmente. Il contadino reggeva in una mano un'ampia cesta di vimini e nell'altra teneva una scala di legno. Rispose al saluto dei due e appoggiò la scala al tronco dell'albero. Mentre si arrampicava sulla scala con la cesta sotto il braccio i due teologi lo osservavano. Il contadino scelse con cura e staccò dai rami alcune grosse pesche e le raccolse nella cesta, poi ridiscese dalla scala. I due rimasero incantati dalla bellezza e dal profumo di quei frutti. "Volete assaggiarle?" domandò l'uomo. Essi accettarono volentieri. Mentre assaporavano le pesche offerte dal contadino il teologo che aveva lanciato all'altro la proposta di coinvolgere l'ignaro agricoltore nella disputa si decise a parlare. "Senta, visto che è stato così gentile vorremmo chiederle un'altra cortesia. Noi siamo due professori di teologia, ferventi cattolici, ma non riusciamo a metterci d'accordo su una questione alquanto complessa. Vorremmo dunque domandarle il suo parere." Il contadino li guardò sorpreso poi rispose:" Ma io non so nulla di teologia. Credo in Dio Onnipotente e in quello che ogni giorno mi regala, di più non saprei dirvi. ". L'altro teologo sorrise e disse: "Proprio per questo pensiamo che il suo giudizio sarà per noi illuminante. Anche senza sapere di che cosa stavamo discutendo, così, a istinto, chi pensa che abbia ragione tra noi due?" Il contadino guardò in alto pensoso tra i rami del pesco, poi osservò i frutti che aveva raccolto nella cesta. Mentre i due professori finivano di gustare le pesche dolci e succose egli domandò loro:" Vi sono piaciute?". I due assentirono con entusiasmo affermando di non averne mai assaggiato di più buone. "Ecco - disse il contadino - secondo me ha ragione lui." "Lui chi?" domandò curioso uno dei due teologi. "Ha ragione l'albero, ha ragione il pesco - proseguì il contadino - Gesù ha detto infatti che l'albero buono si vede dai suoi frutti. Chi di voi due un giorno sarà capace di produrre non soltanto parole ma frutti buoni come quelli che quest'albero ci dona nella bella stagione, quello avrà sicuramente ragione." Pronunciate queste poche parole il contadino riprese la cesta e la scala e si allontanò. I due teologi, che tenevano ancora in mano il nòcciolo delle pesche appena mangiate, si guardarono negli occhi rimanendo in silenzio e assorti a meditare sulla risposta dell'uomo. Poi piano piano incominciarono a sorridere tutt'e due come illuminati da una brillante intuizione. Le parole del contadino non avevano toccato il loro cuore, avevano offerto soltanto un nuovo alimento alla loro erudita superbia. Gettarono via i nòccioli sull'erba e si incamminarono lungo il sentiero di campagna mettendosi a discutere su quale fosse il vero significato del discorso evangelico dell'albero e dei "buoni frutti". Essi possedevano una sapienza soltanto accademica, arida e vuota come una terra infertile. La sapienza del contadino apparteneva invece ad un cuore umile e innamorato, una sapienza che sa riconoscere nelle cose più semplici della vita un meraviglioso frutto dell'amore di Dio.



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