Nel corso della Creazione il Signore aggiungeva giorno dopo giorno elementi alla Sua mirabile opera e se ne compiaceva. Come un grande artista guarda nascere un po' alla volta il suo capolavoro Egli considerava la bontà delle cose da Lui create: "E Dio vide che era cosa buona." (Gen. 1, 10). Poteva bastare tutto questo alla Sua gioia, alla Sua soddisfazione di Creatore. Tuttavia per rendere davvero perfetto e compiuto il Creato mancava ancora qualcosa, una creatura in cui Egli potesse rispecchiarsi e sulla quale potesse riversare tutto il Suo Amore per essere ricambiato: l'uomo. Ed è così che Dio decise di diventare Padre. Forse sapeva già a quali dispiaceri sarebbe andato incontro. Fin dall'inizio sperimentò la disobbedienza dei Suoi figli, e poi assisté amareggiato all'omicidio compiuto da un fratello nei confronti dell'altro fratello, e fu soltanto l'inizio. A quanti altri crimini e tradimenti ha dovuto assistere nel tempo non smettendo mai di amarci! Noi restiamo nel bene e nel male la causa della Sua felicità. Non il cielo e la Terra potevano far palpitare il Cuore dell'Altissimo di gioia o di dolore, ma soltanto la creatura umana, l'unica che volle fare a Sua immagine. Tanto grande è stato il Suo Amore di Padre che Egli ha dato il Suo Figlio Unigenito per noi e insieme al Figlio ha sofferto, ha subìto insulti e incomprensioni, è morto. Per amor nostro il Padre ha sperimentato il dolore e la morte, ma tutto questo lo rende ancora oggi felice, perché nel bene e nel male noi continuiamo ad essere l'unica causa della Sua felicità.
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