domenica 19 gennaio 2020

VINCOLI DI GRAZIA



Perché Gesù è così severo quando parla dei legami familiari? Egli usa toni abbastanza duri quando parla dei rapporti che intercorrono tra i consanguinei, e la narrazione evangelica dimostra che i Suoi stessi parenti non vollero credere in Lui.

"Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua»" (Mc. 6, 4)
"Gli fu annunziato: «Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti». Ma egli rispose: «Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica»" (Lc. 8, 20-21)
"Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me" (Mt. 10, 37)
"Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui." (Gv. 7, 5)
"Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: «E' fuori di sé»." (Mc. 3, 21)
"Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna." (Mt. 19, 29)
"i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa." (Mt.10, 36)

Sembra dunque che Egli voglia negare il valore dei vincoli di sangue. In realtà, con le Sue parole così apparentemente impietose, Gesù avvalora maggiormente la meravigliosa meta a cui secondo la nuova logica divina ogni uomo deve aspirare: l'appartenenza al Regno dei Cieli. Gesù è venuto ad annunziare questo Regno che trova nella Sua divina Persona la massima esemplificazione terrena. Per appartenere a questo Regno è necessario uscire dai vecchi schemi, dalle vecchie regole, dai vecchi confini. Gesù non è venuto soltanto per la salvezza del popolo eletto ma per la salvezza di tutta l'umanità. Non è venuto per confermare gli angusti legami familiari, la forza del clan che si riconosce in regole rigide ed intoccabili. Ogni uomo troverà suo fratello in un altro uomo, in qualsiasi uomo di questa Terra. I confini della famiglia si allargano, si rinnovano, si espandono in una universale armonia in cui nessuno potrà essere più considerato un "estraneo". Nella logica divina che Gesù insegna al mondo estranei diventano coloro che vantano legami apparentemente prioritari: i legami di sangue. In fondo neanche le due persone speciali e privilegiate che hanno formato la Sua Sacra Famiglia, Giuseppe e Maria, poterono dirsi realmente "consanguinei" di Gesù. Nel nuovo mondo da Lui annunciato e predicato siamo tutti uniti senza confini di patria e di famiglia. Non esistono dunque più vincoli di sangue ma soltanto "vincoli di Grazia".



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lunedì 6 gennaio 2020

UNA SOAVE CAREZZA




Che cosa sono quei due schiaffetti dati dal Papa per liberarsi da una stretta dolorosa rispetto a tutti i volgari insulti che sta ricevendo in questi giorni? Vignette di pessimo gusto (postate anche da insospettabili cattolici praticanti) accuse insulse e calunniose, sberleffi, giudizi spietati. Al confronto delle percosse morali che Papa Francesco sta ricevendo i due schiaffetti dati alla fedele asiatica sono soltanto una soave carezza.









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giovedì 2 gennaio 2020

IL PAPA SCHIAFFEGGIATORE? LA COLPA È DI CHI LO VUOLE TUTTO PER SE




Dopo il suo secondo gesto di “umanissima impazienza” Papa Francesco è stato ancora una volta investito da accuse e pretestuose polemiche nei social, dove notoriamente scarseggiano il raziocinio e la pietà. Ricordiamo che in Messico, nel 2016, Bergoglio rimproverò un giovane il quale, immerso nella folla di fedeli, voleva attirarlo a sé in un abbraccio esclusivo che stava rischiando di ledere l’incolumità del Pontefice. “Non essere egoista!” questo disse il Papa al giovane messicano. Alla fine dell’anno appena trascorso, dopo la Messa del Te Deum, durante il suo consueto passaggio accanto ai fedeli in piazza San Pietro il Papa è stato bloccato da una fedele asiatica che gli ha afferrato con forza il braccio per attirarlo a sé e imporgli con determinazione di ascoltarla. Egli si è mostrato dapprima dolorante poi alquanto irritato da quella presa. Con due schiaffetti si è liberato dall’autoritaria morsa di quella donna che, seppur desiderosa di comunicare qualcosa al Santo Padre, non ha certo scelto il modo più opportuno, umile e civile. Che cosa ne sarebbe del povero Pontefice se tutti i fedeli che incontra così da vicino volessero afferrargli un braccio, un lembo della talare o tutto il corpo per stabilire un contatto più forte ed intenso? Per quel che mi riguarda, anche se riuscissi solo a sfiorare una mano del Papa sarei già felicissimo. L’egoismo di taluni fedeli che vogliono il Papa tutto per sé può generare episodi come quello accaduto in piazza San Pietro. Sono convinto che anche Gesù avrebbe avuto la stessa reazione se qualcuno in mezzo alla folla gli avesse strattonato un braccio facendogli del male.








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