Dedico questo breve
episodio di vita familiare a coloro che si commuovono nell'ascoltare le parole
del Vangelo ma non riescono a riconoscerne il senso in ciò che accade nella
vita di tutti i giorni.
Un uomo molto pio tornò a
casa una sera dopo il consueto incontro in parrocchia con gli altri fedeli.
Quel pomeriggio avevano commentato la parabola del figliol prodigo. Ogni volta
in cui ascoltava o rileggeva la famosa parabola egli tratteneva a stento le
lacrime. Le sagge parole che il padre rivolgeva al figlio così roso
dall'invidia e dal dispetto nei confronti del fratello scialacquatore e
dissoluto, lo commuovevano ogni volta come se fosse la prima. Anche durante
l'incontro in parrocchia aveva espresso il suo sentimento di gratitudine a Gesù
per averci lasciato questa meravigliosa e significativa parabola, che
basterebbe da sola a convertire un cuore lontano da Dio. L'unico cruccio nella
vita di quell'uomo così pio consisteva nell’avere accanto a sé una moglie non
credente. Ella non riusciva in alcun modo a condividere il fervore religioso
del marito. Tante volte lui l'aveva invitata a partecipare agli incontri in
parrocchia ma lei si era sempre rifiutata. Nonostante ciò le parlava spesso del
Vangelo e di ciò che aveva imparato dalle Sacre Scritture. Anche quella sera,
mettendosi a tavola per la cena, l'uomo spiegò quali profondi e sempre nuovi
significati si nascondono nella parabola del figliol prodigo. La moglie era
sempre disponibile all'ascolto perché amava il marito e non voleva ferirlo.
Quella sera tuttavia, mentre cenavano e guardavano la televisione, ella fu
costretta ad interrompere il fervoroso discorso che il marito stava facendo
perché qualcosa aveva improvvisamente attirato la sua attenzione. In
televisione stavano trasmettendo un programma d'intrattenimento nel quale, tra
i vari ospiti, c'era un famoso cantante del passato che non calcava più le
scene ormai da molti anni. Il famoso cantante, afflitto da seri problemi
economici, aveva deciso di presentarsi davanti alle telecamere per fare un
pubblico appello. Il suo volto in primo piano sullo schermo rivelava una
condizione assai triste. La donna fece notare al marito quanto fosse
invecchiato e che aspetto patetico e penoso aveva adesso quell’uomo,
completamente diverso da quando era sulla cresta dell'onda e vendeva milioni di
dischi. Lui prese il telecomando e alzò il volume per sentire meglio. Il
vecchio cantante stava raccontando con molta tristezza le vicissitudini della
sua esistenza e del suo declino come artista. Diceva di aver avuto tutto quello
che un uomo può desiderare: soldi, successo, belle donne. Adesso però se la
passava assai male, era pieno di debiti, e a causa di una cattiva gestione del
proprio denaro e di false amicizie che l'avevano tradito si era ritrovato solo,
povero e disperato. Era andato dunque in televisione per fare una pubblica
richiesta di aiuto e per chiedere un sussidio allo Stato, considerate le sue
precarie condizioni economiche che gli impedivano di avere una vita dignitosa.
Il marito, sentite le parole del cantante caduto in disgrazia, non poté fare a
meno di commentare stizzito: "Ma tu guarda un po' questo. Certo che ci
vuole una bella faccia tosta. C'è tantissima gente che a stento riesce ad
arrivare a fine mese e vive comunque con dignità senza aver bisogno di fare
pubblici appelli in televisione. Poteva pensarci prima, quando aveva tanti
soldi, gloria e belle donne, invece di ridursi a implorare in televisione un
aiuto dallo Stato. Io lavoro da tanti anni e mi ci vorrebbero tre o quattro
vite per accumulare tutta la ricchezza che lui possedeva e che ha sperperato
irresponsabilmente". Quando ebbe finito di parlare si accorse che la
moglie lo fissava." Che cosa c'è - le chiese - non sei d'accordo con me?
Ho detto qualcosa di sbagliato?". Lei sorrise divertita e poi disse:
"Sai, mi ricordi qualcuno". "Ti ricordo qualcuno? E chi? "
domandò incuriosito. "Mi ricordi il fratello del figliol prodigo". Il
marito la guardò stupito. "Vedi - continuò lei - io non sono credente ma
tu mi hai parlato tante volte di questa parabola e alla fine qualcosa l'ho
imparata anch'io. Il fratello del figliol prodigo, tornato dai campi vede che
suo padre sta dando una festa in onore del figlio scapestrato il quale, dopo
aver dissipato tutta la sua parte di eredità, torna a casa disperato e povero.
E che cosa dice il fratello più saggio, più assennato, colui che è rimasto
accanto al padre a spezzarsi la schiena per lavorare la terra? Dice che lui si
è comportato sempre bene, non lo ha mai abbandonato, ha lavorato duramente
senza tuttavia ricevere mai alcuna attenzione particolare dal genitore.
Quell'altro invece, che ha sperperato tutto in donne e vizi adesso pretende
pietà e considerazione. Tu hai parlato poco fa esattamente come lui e nemmeno
te ne sei accorto". Il marito rimase in silenzio. Si sentì mortificato da
queste parole e lei se ne accorse. Aggiunse dunque con dolcezza: "Scusa,
non volevo giudicarti, ho solo espresso il mio pensiero." L'uomo capì
invece che la moglie aveva detto delle cose giustissime e sacrosante. Egli non
era stato capace di provare misericordia nei confronti di un uomo caduto in
disgrazia e lo aveva giudicato secondo la logica del mondo, che non è la logica
di Dio. Si accorse dunque che le parole di sua moglie erano state suggerite dal
Signore, affinché egli comprendesse il grave errore che aveva commesso come
cristiano nel non provare misericordia verso un fratello disperato.
Troppo spesso la saggezza
che ci viene dal mondo impedisce al nostro cuore di provare pietà verso i
fratelli che sbagliando hanno causato la propria rovina. Ci sentiamo in diritto
di giudicare con severità i loro errori invece di comprenderli e di perdonarli.
E' questo che Gesù ha voluto insegnarci con la parabola del figliol prodigo.
Copyright© Bruno Canale 2019