venerdì 30 giugno 2017

CHARLIE GARD 1




Che strano pianeta la Terra! Su questo pianeta da sempre accadono cose strane. Gia' svariati secoli fa qualcuno lancio' lo slogan "SI VIS PACEM PARA BELLUM", "Se vuoi la pace prepara la guerra". Un po' come dire: se vuoi vivere in pace con il tuo vicino di casa preparati a prenderlo a pugni! Un pianeta nel quale si cambia il nome alle cose piu' orribili nella folle pretesa di renderle gradevoli. E cosi' la guerra non si chiama piu' "guerra" bensi' "Missione di pace". Un po' come chiamare "margherita" un pugnale prima di affondarlo nel cuore di qualcuno. Un pianeta in cui ci sono intellettuali dichiaratamente atei e anticattolici che sostengono di amare e ammirare Gesu', ma non certo perche' e' risorto e non certo perche' sosteneva di essere Dio (e per che cosa allora?). Un pianeta in cui la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo da' ragione a una cittadina italiana che ha promosso un'accanita battaglia legale durata alcuni anni...indovinate contro chi? Contro il Crocifisso nelle aule scolastiche! E la Corte Europea le diede anche ragione, riconoscendole addirittura un indennizzo di 5.000 euro (!). Un pianeta in cui degli agguerriti individui amanti degli animali (per lo piu' giovani e adolescenti) i quali combattono lodevolmente anche per i diritti delle formiche che attraversano la strada, non disdegnano poi di consumare hamburger con patatine insieme agli amici da Mc Donald! E da ultimo ma non ultimo esempio di ordinaria follia, un pianeta in cui per il bene di un bambino di dieci mesi, Charlie Gard, che sta soffrendo di una rara patologia, e in dispregio all'infelicita' dei suoi genitori che si venderebbero l'anima pur di consentire al loro bambino di continuare a vivere, degli autorevoli giudici e degli altrettanto autorevoli medici hanno deciso che questo bambino deve morire. Per il suo bene.


Copyright © Bruno Canale 2017 (Testo)

mercoledì 28 giugno 2017

QUANTO FA MALE IL CROCIFISSO?



                                   
Prendo spunto dall’ennesima bufala che circola in rete tra i social. Pare che da settembre una legge proibira’ definitivamente l’esposizione del Crocifisso nelle aule scolastiche. Per fortuna si tratta solo di una bufala o, per dirla piu’ elegantemente, di una “menzogna mediatica”. Purtroppo invece non e’ una bufala la progressiva scristianizzazione dell’occidente. Prova ne sia il fatto che periodicamente riemerge la questione dei simboli religiosi nei luoghi pubblici, con tutto il carico di polemiche, pregiudizi e opinioni preconcette che ne derivano. Il tormentone e’ che “l’Italia e’ uno Stato laico”, dunque non sono graditi simboli religiosi nelle scuole, negli uffici e in ogni altro luogo pubblico. A dire il vero le motivazioni ostative all’esposizione del Crocifisso in realta’ sono due, che appaiono palesemente in contrasto tra loro. La prima e’ appunto la gia’ citata scusa dello Stato laico. La seconda, invece, e’ che data la sempre piu’ massiccia presenza di bambini provenienti da famiglie di religione diversa da quella cristiana, non bisogna urtare e ferire la sensibilita’ di coloro che appunto nel Crocifisso vedrebbero un’offesa alla propria cultura e alla propria religione. Dunque dobbiamo preoccuparci della laicita’ dello Stato o di coloro che non sono cristiani? Precisiamo innanzitutto che Stato laico non vuol dire Stato che fa a meno della religione e dei suoi simboli; vuol dire semplicemente Stato non governato da autorita’ religiose ma da autorita’ laiche, civili, dunque uno Stato, come sancisce la nostra Costituzione, che garantisce la liberta’ di culto sia in pubblico che in privato (art. 19). Capito? In pubblico vuol dire che nessuno puo’ vietarmi di esporre il Crocifisso nel mio negozio, sulla parete della stanza nel mio ufficio o nell’aula in cui insegno. Precisato questo, vorrei far notare a coloro che si scandalizzano per la presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche che il Crocifisso e’ invece l’elemento piu’ innocuo che possiamo trovare nel luogo in cui vengono educate ed istruite le nuove generazioni, e che la laicita’ o neutralita’ dello Stato va salvaguardata in tutti i suoi aspetti, non solo in quello religioso. Siamo sicuri, per esempio, che gli insegnanti siano sempre cosi’ imparziali durante le loro lezioni? Ricordo che quando ero in seconda media (oggi si chiama scuola secondaria di primo grado) una insegnante di dichiarata fede e cultura comunista ci costrinse a studiare il “Manifesto del Partito Comunista” di Marx ed Engels, che certamente non era compreso nei programmi ministeriali. E’ un po’ come se un insegnante di destra ci avesse costretto a studiare il “Mein Kampf” di Hitler. Erano gli anni ‘70, anni di fuoco, ed evidentemente anche la cattedra di un insegnante poteva essere considerata un palco da comizio o una trincea. Secondo voi, inculcare nelle menti di ragazzini di dodici anni i principi fondanti del comunismo collimava perfettamente con le regole di uno Stato laico che deve offrire una formazione completa e nello stesso tempo neutrale ai propri giovani cittadini? Pur senza arrivare a simili eccessi ideologici, sono convinto che la neutralita’ e l’obiettivita’ dell’insegnamento di molti docenti vada messa in discussione ancora oggi. Inoltre, come ho gia’ precisato, il Crocifisso non mi sembra davvero l’ elemento piu’ scioccante in un’aula scolastica. Scioccanti sono gli episodi di bullismo tra ragazzi e scioccante e’ l’incapacita’ di chi dovrebbe gestirli e reprimerli. Non e’ che voglio allargare troppo il discorso, ma e’ che ancora oggi la storia del Crocifisso nei luoghi pubblici mi sembra assurda e pretestuosa. Un modo come un altro per bendare gli occhi della collettivita’ su ben altri scandali e storture che si consumano quotidianamente sotto i nostri occhi. A proposito, in tema di laicita’, spero che i nemici del Crocifisso si ricordino anche di ingaggiare la giusta lotta contro l’esposizione del calendario nei luoghi pubblici. Il calendario, per chi non se ne fosse accorto, rappresenta un altro “nefasto” simbolo cristiano. Oggi siamo infatti nell’anno 2017 dalla nascita di Cristo. Che inaudito scandalo!!


Copyright © Bruno Canale 2017 (Testo)

sabato 24 giugno 2017

IL CELIBATO DEI SACERDOTI


Sono favorevole al celibato dei sacerdoti. Lo sono perché la Bibbia fa un chiaro ed esplicito riferimento, attraverso le parole di Cristo, a una totale ed esclusiva offerta di sé da parte di coloro che vogliono servire il Signore (Mt. 19, 12). Inoltre vorrei fare alcune considerazioni di carattere personale, cominciando con una domanda che rivolgo a tutti voi: perché il celibato dei preti suscita al giorno d’oggi tanto fastidio e tanta insofferenza, mentre appare perfettamente normale ed accettabile ogni forma di promiscuità sessuale e di libero costume (lgbt, gay pride, utero in affitto etc.)? Ancora una volta il mondo marcia nella direzione opposta a quella che Cristo ci ha indicato. Gesù riprende le parole del libro della Genesi quando afferma: “All’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina.” (Mc. 10, 6). Ma oggi si tende a negare “ideologicamente” questa fondamentale suddivisione di figure e di ruoli decisa da Dio (teoria Gender). Gesù, come già detto, sancisce la totale offerta di sé da parte di coloro che vogliono servire il Signore, e invece il mondo sostiene che i preti debbano sposarsi per essere sempre più accomunati alle altre persone. Dunque il mondo sostiene e caldeggia sempre il contrario di ciò che Gesù prescrive. Tornando al celibato dei sacerdoti, mi domando a questo punto perché non propugnare anche il matrimonio e la maternità per le suore, per le monache (anche quelle di clausura); e poi per i frati francescani e per ogni altro ordine di religiosi che vivono in comunità. La prima conseguenza possibile è che i frati ammogliati e con prole lascerebbero la vita comunitaria per poter gestire al meglio la propria famiglia, e i conventi cesserebbero così di esistere, o, in caso contrario, si trasformerebbero in comunita' di laici. La vera “secolarizzazione” della Chiesa è proprio questa: fare in modo che il mondo dei religiosi assomigli sempre più a quello dei laici fino a una completa integrazione di entrambi, il che determinerebbe la fine dell’identità sacra della Chiesa fondata da Cristo. Questa Chiesa, oltre a poggiare su Simone la Roccia, poggia anche su ciò che Nostro Signore disse riguardo agli apostoli e a tutti coloro che si sarebbero consacrati a Lui:
“Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.” (Gv. 17, 16-19)


Copyright © Bruno Canale 2017 (Testo)

giovedì 1 giugno 2017

LA GIOIA DI UN INCONTRO

E’ davvero la più grande di tutte le gioie conoscere il Signore! La Fede è una resurrezione dello spirito. Se ripenso alla mia vita prima dell’incontro con Cristo provo tenerezza e pietà per un uomo che camminava smarrito nelle vie del mondo. Egli non aveva alcun’altra guida se non la luce fioca del proprio io.






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