sabato 25 luglio 2020

OGGI SARAI CON ME IN PARADISO



Questa solenne promessa fatta da Gesù al malfattore agonizzante sulla croce può suscitare alcune perplessità in chi legge la Bibbia. Come mai, potremmo chiederci, se Gesù non ascende subito al Paradiso per ricongiungersi al Padre (sappiamo che rimane 40 giorni sulla Terra prima che questo accada), come mai promette al malfattore pentito che nel giorno stesso della sua morte sarà insieme a Lui nel Regno dei Cieli? Inoltre, se davvero il malfattore ascenderà subito al Paradiso può apparire cosa assai irriverente che la sua ascesa al Cielo preceda addirittura quella del Cristo! La risposta a questa serie di apparenti incongruenze spazio-temporali si trova in quello che già sappiamo di Gesù e che Egli stesso conferma agli apostoli: “IO E IL PADRE SIAMO UNA COSA SOLA” (Giovanni 10, 30). Dunque non dobbiamo meravigliarci che Dio Padre parli alle Sue creature attraverso la voce del Cristo. In quel momento era il Padre che prometteva al malfattore il Paradiso, non il “figlio dell’uomo”, la cui missione sulla Terra non si era ancora conclusa. Avete notato che le ultime frasi pronunciate da Gesù sulla Croce sembrano essere in aperto contrasto tra loro? Questo perché in quegli ultimi istanti le due nature del Cristo, quella umana e quella divina, coesistenti nella Sua Persona, facevano sentire ognuna la propria voce. Accorata e dolorosa quella del Figlio; solenne e luminosa quella del Padre.

Figlio: “Padre, perdona loro perché non sanno quel che fanno.”
Padre: “In verità ti dico: oggi tu sarai con me in Paradiso.”
Figlio: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito."
Padre, Figlio: “Donna, ecco tuo figlio…Ecco tua madre.”
Figlio: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”
Figlio: “Ho sete.”
Padre: “Tutto è compiuto.”







Copyright ©Bruno Canale 2020 (Testo)