sabato 15 febbraio 2020

LA VERIFICA



Si presentarono davanti alla porta del Paradiso uno scienziato e un analfabeta. L'angelo guardiano fece segno ai due di fermarsi poi disse: "Che cosa avete portato con voi dal mondo per dimostrare di poter entrare in questo Regno?" Lo scienziato rispose: "Io possiedo la conoscenza che ho conquistato con tanto sacrificio. Essa mi ha consentito di fare delle scoperte importanti per l'umanità. Ho contribuito al progresso liberando il genere umano dalle tenebre dell'ignoranza." L'angelo gli domandò che cosa avesse scoperto e lo scienziato gli illustrò tutto il percorso di studi e ricerche che aveva brillantemente compiuto. Il guardiano celeste se ne compiacque. L'analfabeta intanto ascoltava in silenzio e attendeva con timore il momento in cui l'angelo si sarebbe rivolto a lui per interrogarlo. "Che cosa gli risponderò? - disse tra sé -  Io non ho mai saputo fare niente. Ho ricevuto soltanto umiliazioni nella mia vita. Quando gli altri parlavano non capivo che cosa dicevano e spesso li ho fatti ridere a causa delle stupidaggini che dicevo e della mia ignoranza. Ho combinato solo guai e fatto sciocchezze imperdonabili. Sono stato pigro, non mi sono mai impegnato in qualcosa di serio e nei momenti peggiori me la sono cavata sempre dicendo "Lasciamo fare a Dio". Adesso sono qui in compagnia di quest'uomo di fronte al quale io non valgo nulla. Anche qui dunque mi tocca di essere umiliato." Quando l'angelo smise di parlare con lo scienziato rivolse i suoi occhi verso l'analfabeta. Egli tremava, mentre lo scienziato sorrideva soddisfatto di sé. L'angelo guardò con un sorriso l'analfabeta e gli fece segno di entrare. Il pover'uomo fece un gesto come per dire: "Io?". L'angelo annuì e disse dolcemente: "Ho già ascoltato i tuoi pensieri. Tu hai raggiunto la perfezione nel riconoscere la tua imperfezione. Ti sei affidato a Dio ed ora Egli ti accoglie volentieri nel Suo Regno." L'altro, sopraffatto dallo stupore e procedendo timido e lento, varcò la luminosa soglia e disparve nella Luce. Lo scienziato, nel vedere il misero ignorante entrare subito in Paradiso senza referenze e senza aver esibito alcun merito, protestò con l'angelo." Io ho passato tutta la mia giovinezza a sgobbare sui libri e sempre ho continuato a studiare per acculturarmi anche quando ero ormai uno stimato accademico. Mentre io sudavo e mi impegnavo per risolvere alcuni spinosi problemi della scienza e contribuire al progresso dell'umanità quell'incolto si negava alla conoscenza e sprecava il suo tempo. Adesso lui viene giudicato più meritevole di me al punto da non essere nemmeno esaminato ed essere ritenuto degno addirittura di precedermi?""Mio caro - rispose l'angelo - con queste ultime parole hai commesso un grave errore. Possibile che la tua intelligenza non sia servita a farti capire che il Signore ti aveva già destinato al Paradiso? Egli aveva bisogno però di un'ultima verifica. Per questo ha voluto che ti presentassi davanti al Suo Regno in compagnia di quell'uomo. Consentendo a un povero ma umile analfabeta di precederti ha scatenato la tua indignazione e la tua invidia perché hai pensato di essere più meritevole di lui. Questo sentimento ritarderà il tuo ingresso in Paradiso perché hai dimostrato di non essere ancora pronto. Colui che invece ha provato vergogna di se stesso riconoscendo di essere piccolo ha trovato la chiave giusta per ottenere la beatitudine del Cielo. Questa chiave si chiama "umiltà."





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domenica 2 febbraio 2020

IL SENSO DELLA VITA UMANA




Chiunque abbia trascorso gran parte della sua vita a chiedersi il perché di tutto; chiunque abbia provato a cercare la risposta negli ineffabili segreti dell’universo; chiunque abbia saggiato la sapienza umana per capire il senso ultimo delle cose; chiunque sia rimasto incantato e rapito dalle bellezze del Creato trovando già in esse una prova d’amore; chiunque cerca da sempre la risposta definitiva lì dove c’è soltanto una luminosa irradiazione della Verità; chiunque abbia fatto un percorso che racchiude tutto ciò che ho elencato dovrebbe prendere esempio dai Magi. Quegli uomini sapienti e saturi di conoscenza degli astri, i quali si affidarono alla guida di una stella, conclusero il loro cammino sapienziale davanti al Bambino di Betlemme. Ed è lì che anche noi dobbiamo concludere la via dei nostri affanni, delle nostre curiosità, dei nostri perché. Davanti a Colui che racchiude in sé l’unica risposta possibile al senso della vita umana.








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